Durante il suo ultimo tragitto, il 15 ottobre 1944, il rimorchiatore/posamine americano LT221 è rapidamente affondato a seguito di urto e conseguente deflagrazione di una mina posta a difesa del Golfo di Cagliari, portando con se buona parte dell’equipaggio e il pontone che era al traino.
La deflagrazione, avvenuta nella parte centrale dello scafo, fu così potente da spezzare quasi in 2 la robusta struttura del rimorchiatore e oggi lo troviamo adagiato sul fianco destro su un fondale sabbioso ad una profondità di 49 metri.
I due tronconi di poppa e prua, uniti ormai da poche lamiere contorte, si estendono dal fondale fino ai 36 metri di profondità e sono oggi avvolti da fitti banchi di anthias e saraghi e ricoperti da vari organismi tra cui numerosi e coloratissimi nudibranchi. I suoi anfratti offrono invece riparo a scorfani, murene e gronchi anche di ragguardevoli dimensioni.
La sezione di poppa mostra ancora intatti elica e timone, mentre quella di prua conserva molto bene il ponte di comando. Entrambe offrono buoni spunti per la penetrazione, ma quella di prua si presta in modo particolare grazie ad una serie di corridoi che convergono dando l’opportunità di osservare le interessanti strutture interne e la cabina di comando con ancora alcuni vetri intatti.
L’immersione richiede ai subacquei ricreativi un buon livello di addestramento ed esperienza, mentre si presta al meglio ai subacquei tecnici permettendo loro di visitarlo interamente dentro e fuori con un tuffo ben pianificato e una decompressione tutto sommato non eccessiva.
